Brano: [...] sinistra, che riuscirono così a conquistare l'amministrazione comunale e quella provinciale. Analogo successo i partiti operai lo ottennero nelle elezioni politiche del giugno 1946. Nella provincia di Terni si ebbe anche una schiacciante vittoria dello schieramento repubblicano in occasione del referendum istituzionale: 82.860 voti contro 31.536 (nel capoluogo 34.397 contro 9.523).

Sul versante sindacale si ottenne che l’esponente socialista Tito Oro Nobili venisse posto al vertice del maggiore complesso industriale cittadino, la Società Terni. Per di più l'azienda ternana consentì che una rappresentanza degli operai, dei tecnici e degli impiegati entrasse a far parte, con voto deliberativo, del Consiglio di amministrazione. Se a tutto questo viene poi aggiunto il rilevante ruolo svolto, in più direzioni, dagli organismi di fabbrica (commissioni interne, consigli di gestione), si ottiene un quadro della prima fase della ricostruzione caratterizzato da un'egemonia operaia mai verificatasi prima, almeno In simili dimensioni.

Le più generali vic[...]

[...]Umbria e il Risorgimento. Contributo dato dagli Umbri all'Unità d’Italia, Bologna 1963; Raffaele Rossi, La stampa a Terni dal 1876 al 1900, Perugia 1969; Sergio Bovini (a cura di), L'Umbria nella Resistenza, Roma 1972; Franco Bonelli, Lo sviluppo di una grande impresa in Italia. La Terni dal 1884 al 1962, Torino 1975; Francesco Pierucci, 192122. Violenze e crimini fascisti in Umbria. Diario di un antifascista, Umbertide 1975; Francesco Bogliari, Tito Oro Nobili, Perugia 1977; Giacomina Nenci (a cura di), Politica e società in Italia dal fascismo alla Resistenza. Problemi di storia nazionale e storia umbra, Bologna 1978; AA.W., Frammenti di storia della città. Terni dalla fine del '700 agli anni trenta, Terni 1982; Giuseppe Gubitosi, Socialismo e fascismo a Terni, in “Materiali di storia”, n. 8, Annali della Facoltà di Scienze Politiche, a.a. 19821983, 19; Giampaolo Gallo, lll.mo Signor Direttore ... Grande industria e società a Terni fra Otto e Novecento, Foligno 1983; Gianfranco Canali, Terni 1944. Città e industria tra liberazione e ricostruzione,[...]

Brano: [...]o si accompagnò una generale crescita delle forze politiche e sindacali del movimento operaio. In Umbria le elezioni politiche del 1919 videro un’affermazione generale del Partito socialista che conquistò il 46,9% dei suffragi. A Terni, nelle elezioni

amministrative dell’anno successivo, i socialisti ottennero 31 consiglieri su 40 e sindaco della città venne eletto uno ' degli esponenti di maggior prestigio del socialismo ternano e nazionale, Tito Oro Nobili (v.).

Sul versante sindacale, nel 1920 erano presenti a Terni due Camere del lavoro: l’anarcosindacalista con 29 leghe e 3.549 soci; e quella confederale (riformista) con 14 leghe e 3.302 soci. Questa forza organizzativa di indubbio rilievo fece sì che nel settembre 1920 l'occupazione delle fabbriche (v.) da parte degli operai metallurgici raggiungesse a Terni elevati livelli di compattezza. Inevitabilmente, questa situazione era destinata a produrre preoccupazioni e paura nelle classi dominanti. Già nel giugno 1920 si era del resto avuta una chiara dimostrazione dell'estremo grado di acut[...]